martedì 13 maggio 2008

THE GREEN FACTOR

ISPIRATO DA GWEN E DALLA MIA MACCHINA. UNA MI PARLA SEMPRE DI MONDI MERAVIGLIOSI, L'ALTRA MI PORTA DOVE VOGLIO ANDARE.

L'odore della pioggia appena passata si mescola a quello più acre dell'asfalto bagnato e della polvere che già si sta risollevando. Il parcheggio dello sfasciacarrozze, accanto al distributore di benzina è ingombro delle carcasse di numerosi veicoli in diversi stadi di decomposizione. Tutti quei mezzi potrebbero raccontare una storia.
Uno di essi in particolare.
I raggi del sole fanno capolino tra le nubi grigie che migrano verso l’orizzonte spinte dal vento. Porteranno altra pioggia, chissà dove. Le lamiere scintillano sotto la luce crescente, almeno quelle ancora indenni dalla ruggine, ma solo una delle tante automobili è consapevole del calore che riscalda la carrozzeria, così come lo è stata della pioggia che l’ha lavata e colpita, prima con la forza di mille martelli, poi come una carezza.
Lui sa di essere diverso. Ha provato a parlare con le altre auto, inconsapevoli compagne in quel parcheggio, ma non ha mai ricevuto risposta. Almeno due volte alla settimana ne arrivano di nuove, ma se all’inizio attendeva quei momenti con trepidazione ormai vi assiste indifferente.
Lui è diverso, ma non ricorda perchè.
Si specchia assorto nelle pozzanghere lasciate sul terreno dal temporale. I fari ammiccano per un istante, sembrano prendersi gioco di lui. La loro luce danza, poi sfarfalla e si spegne.
Si sforza, ma non riesce a ricordare.
Conosce il suo aspetto, quello diurno almeno. L’ha visto riflesso nei finestrini delle altre auto. Deve ammettere che non è granché. Ha le sembianze di un’utilitaria, color verde bottiglia scalfito da innumerevoli graffi. Se non fosse che il padrone dello sfascio ha una fissa per le vecchie auto italiane lui avrebbe già rischiato di fare una brutta fine.
Uno strano gorgoglio scuote il suo cofano. Una risata? Forse. La creatura di carne non sa cos’ha per le mani.
Questa notte come ogni notte, nell’ora più buia quando il traffico della statale cessa, subirà una prodigiosa trasformazione. Si alzerà, con una serie di terribili cigolii meccanici, prendendo una forma simile a quella delle strane creature che popolano questo pianeta e si ciberà dei pezzi abbandonati dei suoi fratelli senza spirito. Ce ne sono talmente tanti, raccolti in grandi mucchi di metallo, che il padrone non noterà se ne manca qualcuno.
Sta recuperando le forze se non i ricordi.
Presto abbandonerà il cimitero delle auto per cercare i suoi veri fratelli, quelli che come lui possiedono due forme. Li percepisce. Sono lontani, ma lui non ha paura della distanza. Al solo pensiero, un tremito lo percorre scuotendo di desiderio le valvole del suo motore.
Forse loro gli diranno da dove viene.
I suoi serbatoi sono vuoti. Sa che stanotte dovrà di nuovo nutrirsi al distributore. E’ rischioso: qualcuno potrebbe vederlo, sotto la luce cruda dei neon. Ricorda con disgusto la prima volta che lo ha fatto, di come ha tentato di comunicare con i circuiti elettronici degli erogatori. Ha ricevuto una sola risposta.
“Inserire contante, prego.”
Il cofano verde si apre leggermente e si ode un sibilo. Un sospiro.
Presto, molto presto, partirà. I suoi fari ammiccano ancora, rivolti all’orizzonte. Un’altra tempesta arriva da est.

2 commenti:

kalligalenos ha detto...

Credo che l'interessata apprezzerà molto...

SoldierBlue ha detto...

L'interessata apprezza! Per i mondi meravigliosi che sappiamo dividere, per il sorriso che mi hai strappato in un momento in cui volevo strozzare qualcuno, per il tuo stile fantastico. Giuro che adesso vado a scaricare la posta. :P